Sapori e Tradizioni Le tradizioni Pellegrinaggio a Viggiano
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Nei tempi passati, il nostro popolo di contadini e di artigiani si recava a Viggiano, partendo dal paese, con asini e muli, il mercoledì pomeriggio; subito dopo una solenne funzione religiosa nella Chiesa del SS. Salvatore, i procuratori disponevano i pellegrini per la partenza. |
In testa al "Pio Corteo" erano i nostri suonatori di ciaramelle e zampogne, infaticabili nel trarre dai loro rustici strumenti note nuove e diverse, note antiche e ricche di armonia; seguiva la "Centa", opera artistica, orgoglio di tutto il paese, portata da una fanciulla, affiancata da due giovani; venivano poi le altre fanciulle, sempre pronte per alternarsi nel trasporto del ricco trofeo di devozione; e dietro i pellegrini con i muli ed asini carichi di pane, vino, companatico ecc... Il popolo festante era lungo le strade a dare il saluto e l'augurio di buon pellegrinaggio.
A tarda notte si fermavano sotto le mura di Brienza e qui, bivaccavano: chi riposava e chi vegliava e cantava inni alla Madonna, mentre fuochi improvvisati rischiaravano la notte settembrina.
Rinfrancati e ristorati, nella stessa notte, le zampogne e le ciaramelle chiamavano a raccolta i pellegrini: seguendo piccoli sentieri montani, tra salite e discese, verso le sette del mattino facevano una breve tappa fuori Marsico Nuovo e, poi, seguendo la lunga vallata, a sera tardi, stanchi ma sereni, affrontavano la salita del Monte di Viggiano.
Riprendevano i canti e i suoni, e l'emozione invadeva gli animi di tutti: "Ecco la piccola Cappella che custodisce la miracolosa Madonna! " Offrono la "Centa", dopo aver fatto tre giri intorno alla Cappella, e poi si preparano per la veglia notturna.
All'alba del venerdì i pellegrini scendevano in paese e qui, nella casa dei loro antenati, si riposavano e si rifocillavano.
Il sabato, in devoto raccoglimento, i nostri pellegrini risalivano il Monte per le funzioni religiose e per concorrere al trasporto in processione della Madonna, verso il paese, nel grande Santuario a Lei dedicato.
I nostri avevano, per tradizione, l'ambìto privilegio di essere i primi a prendere sulle spalle il trono della Madonna.
La domenica, verso il tramonto, felici, riprendevano la via del ritorno, e solo il lunedì, verso le undici, le campane delle nostre chiese annunziavano l'avvicinarsi del pellegrinaggio.
Nei tempi passati, il nostro popolo di contadini e di artigiani si recava a Viggiano, partendo dal paese, con asini e muli, il mercoledì pomeriggio; subito dopo una solenne funzione religiosa nella Chiesa del SS. Salvatore, i procuratori disponevano i pellegrini per la partenza.
In testa al "Pio Corteo" erano i nostri suonatori di ciaramelle e zampogne, infaticabili nel trarre dai loro rustici strumenti note nuove e diverse, note antiche e ricche di armonia; seguiva la "Centa", opera artistica, orgoglio di tutto il paese, portata da una fanciulla, affiancata da due giovani; venivano poi le altre fanciulle, sempre pronte per alternarsi nel trasporto del ricco trofeo di devozione; e dietro i pellegrini con i muli ed asini carichi di pane, vino, companatico ecc... Il popolo festante era lungo le strade a dare il saluto e l'augurio di buon pellegrinaggio.
A tarda notte si fermavano sotto le mura di Brienza e qui, bivaccavano: chi riposava e chi vegliava e cantava inni alla Madonna, mentre fuochi improvvisati rischiaravano la notte settembrina.
Rinfrancati e ristorati, nella stessa notte, le zampogne e le ciaramelle chiamavano a raccolta i pellegrini: seguendo piccoli sentieri montani, tra salite e discese, verso le sette del mattino facevano una breve tappa fuori Marsico Nuovo e, poi, seguendo la lunga vallata, a sera tardi, stanchi ma sereni, affrontavano la salita del Monte di Viggiano.
Riprendevano i canti e i suoni, e l'emozione invadeva gli animi di tutti: "Ecco la piccola Cappella che custodisce la miracolosa Madonna! " Offrono la "Centa", dopo aver fatto tre giri intorno alla Cappella, e poi si preparano per la veglia notturna.
All'alba del venerdì i pellegrini scendevano in paese e qui, nella casa dei loro antenati, si riposavano e si rifocillavano.
Il sabato, in devoto raccoglimento, i nostri pellegrini risalivano il Monte per le funzioni religiose e per concorrere al trasporto in processione della Madonna, verso il paese, nel grande Santuario a Lei dedicato.
I nostri avevano, per tradizione, l'ambìto privilegio di essere i primi a prendere sulle spalle il trono della Madonna.
La domenica, verso il tramonto, felici, riprendevano la via del ritorno, e solo il lunedì, verso le undici, le campane delle nostre chiese annunziavano l'avvicinarsi del pellegrinaggio.
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