Sapori e Tradizioni I Sapori
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Cucina è sempre cultura
“Cucina”, oltre che sinonimo di alimentazione, è essenzialmente un fatto culturale nel senso più ampio del termine; infatti, sin dai tempi più remoti abbiamo testimonianza di un "culto della tavola", presso le nostre popolazioni, da sempre povere economicamente, ma da sempre ricche di tradizioni tipiche della civiltà contadina. |
Si tratta di tradizioni nel senso più vero del termine: "tradere" cioè tramandare qualcosa che "esiste già", come il rito della tavola che è qualcosa che non si dà per scontato, perché è in gioco la sopravvivenza della persona, ma è legato alla formazione della persona in quanto elemento essenziale di ogni forma sociale come la famiglia, il villaggio, il borgo, ecc.
Se noi prendiamo in esame, infatti, i piatti tipici del nostro paese, Caggiano, ci rendiamo conto del fatto che essi esprimono la cultura atavica dei nostri contadini, che nella loro cucina povera hanno trasferito l'umiltà e la bontà di una semplicità originale che ha contribuito ad evidenziare, oltre al valore nutritivo, l'arte di curare il benessere della persona.
Nascite, battesimi, comunioni, vendemmie, mietiture ecc., sono e furono occasioni di incontro e di ritrovo comunitario, espresso con banchetti, tavolate o semplici convivi all'aria aperta, al fine non solo di fornire l'occasione di partecipare "alla mensa" ma anche per dare a tutti la possibilità di prendere parte alle gioie intime della famiglia. Ne è testimonianza il fatto che si è sempre valorizzata la coltivazione di particolari prodotti simboli dell'ospitalità, da tutti ritenuta un'arte sacra, come l'olio, il vino, il grano, a cui si aggiunge la cura meticolosa riservata ai salumi e insaccati, nonché ai formaggi.
Partecipare ad un banchetto di nozze significava e significa offrire il "meglio" di ogni cosa, a partire dalla genuinità dei prodotti, come la carne di vitello e di agnello, allevati e poi sacrificati per l'occasione, pollame, i formaggi tipici, pecorino, ricotta fresca, caciocavallo, toma, sopressata, prosciutto e capicollo. I legumi e gli ortaggi usati nella composizione dei piatti che costituiscono il menu di nozze e naturalmente i vini tipici locali; tenuto conto anche dell'influsso che il clima piuttosto freddo esercita sul gusto e sul piacere della tavola.
Proprio per valorizzare la cultura della tavola e l'arte dell'ospitalità, e per esaltare gusti e sapori di un tempo, dal 1990 si propone un Percorso Gastronomico nel Centro Storico, cornice ideale per l'esaltazione degli odori e la degustazione di taluni piatti tipici come: l'antipasto caggianese, le “lagane" e ceci, il pasticcio (a base di formaggi, carne e uova), le carni alla brace e dolci tipici annaffiati con del buon vino genuino.
Nel video il Percorso Culinario del 1990
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